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Afghanistan: attacco all'ambasciata russa
  • Russian embassy in Kabul
    Russian embassy in Kabul
L'attacco all'ambasciata russa di Kabul, in cui sono ufficialmente morti due addetti dell'ambasciata e più di venti civili afghani, è stato rivendicato un paio di giorni dopo dall'Isis-K (o Daesh Khorasan, per usare la sigla adoperata in zona). Quello stesso Isis-K che i Taliban hanno più volte dichiarato sconfitto ma che, secondo osservatori locali, ha legami molti stretti con gli Haqqani e, come questi ultimi, con i servizi segreti pakistani. Secondo alcune voci, l'Isis – K compirebbe il 'lavoro sporco' per conto degli Haqqani e dei pakistani. Che manovrano la fazione Haqqani nel governo Taliban, ma che, sempre secondo voi, sarebbero in contrato con la cosiddetta 'fazione Kandahar' all'interno dello stesso governo: fazione guidata dal mullah Yaqub, attuale ministro della Difesa e figlio del mullah Omar. Secondo la narrativa corrente, Yaqub e quelli di Kandahar sarebbero la fazione 'moderata' (pur senza avere mai dato segno alcuno di moderazione) all'interno dei Taliban: fazione che si oppone ai 'cattivi' Haqqani di origine pakistana e dal Pakistan manovrati. Pare che, pochi giorni prima dell'attacco all'ambasciata, Yaqub avesse incontrato in gran segreto a Bagram alcuni membri dell'intelligence russa. Non si sa che cosa si siano detti Yaqub e i russi, ma molti osservatori locali, e a quanto pare gli stessi Taliban, hanno considerato l'attacco all'ambasciata come un diretto avvertimento dato dagli Haqqani e dai servizi pakistani alla Russia, all'Iran e a chiunque altro abbia la tentazione di trattare direttamente con la fazione di Kandahar e con Yaqub invece che con gli Haqqani. E' interessante notare anche che l'attentatore, Waqas al-Muhajir, non fosse di nazionalità afghana (si deduce dal 'cognome'): qualcuno ha ipotizzato che potesse anche essere Turkhmeno o Uighuro, parte del defunto Etim (East Turkhestan islamic Movement). E che il messaggio inviato a Russia, Iran e anche Cina, potesse invece essere un altro: date soldi e armi ai Taliban, intesi come Haqqani, se non volete ritrovarvi vittima di attacchi terroristici
Francesca Marino
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